L’estate a Modica si sente anche nelle arnie. Dentro quelle cassette in legno apparentemente immobili, c’è un fermento che ha poco da invidiare al traffico cittadino: volo dopo volo, bottinatura dopo bottinatura, le api stanno costruendo l’estate del miele.
🐝 Dentro l’alveare, in questa stagione:
- Le bottinatrici raccolgono nettare dalle fioriture tardive: origano, rovo, timo, fichidindia;
- Le ventilatrici controllano l’umidità dell’alveare sventolando l’aria con le ali;
- Le nutrici nutrono larve e regina con miele e pappa reale;
- Le architettrici continuano a perfezionare la cera dei favi.
📦 E l’apicoltore?
Lavora con discrezione. Controlla lo stato di salute delle colonie, verifica che ci sia abbastanza spazio nei melari, monitora la presenza della regina e l’eventuale comparsa di varroa o altri stress ambientali.
🍯 Ma la raccolta non è immediata. Prima si aspetta:
- Che le celle siano completamente opercolate (chiuse con cera);
- Che il miele abbia perso l’acqua in eccesso (grazie alla ventilazione interna);
- Che le api abbiano abbondanza di scorte per sé, prima che l’umano pensi a prelevare.
🌡️ Sfida estiva: le ondate di calore.
Le api, come noi, soffrono le alte temperature. In certe giornate, passano ore a trasportare gocce d’acqua all’interno dell’arnia per regolare la temperatura. Un lavoro faticosissimo e cruciale. L’apicoltore può aiutarle posizionando abbeveratoi in zone ombreggiate e ventilate.
🌺 Lo sapevi? Il profilo aromatico del miele cambia anche nel giro di poche settimane, seguendo l’alternarsi delle fioriture. In zone come il ragusano, il miele estivo può virare dal chiaro e floreale al più ambrato e selvatico, con retrogusti di carrubo, timo secco, erbe di scogliera.
👨🌾 “In questa stagione non raccogliamo solo miele,” dicono gli apicoltori modicani, “ma informazioni vitali sul benessere delle nostre colonie. L’estate è intensa, ma è anche il momento in cui si costruisce la forza per superare l’autunno.”
