Beesboccia su L’Italia che Cambia

Ci sono passioni che sbocciano da bambini e che, seppur accantonate, restano latenti fino a tornare con prepotenza quando si diventa adulti. È quello che è successo a Francesco, che sin da piccolo amava trascorrere del tempo in campagna con lo zio Vincenzo a prendersi cura delle sue api e che qualche anno fa, insieme alla moglie Enrica e all’amico Emanuele, ha cominciato a dedicarsi a un progetto di apicoltura naturale ed etica chiamato BeeSboccia.

Un’idea semplice, di quella semplicità in cui le api sono vere maestre. Un progetto di apicoltura naturale per cui allevare famiglie di api, prendersene cura e utilizzare solo il miele che non serve a questi preziosi insetti per la loro sopravvivenza. L’apicoltura naturale infatti si basa su principi di benessere delle api, rispetto dell’ambiente e sostenibilità. Per questo la priorità è prendersi cura delle api in modo rispettoso, garantendo loro un ambiente sicuro e protetto, evitando l’uso di sostanze nocive e prediligendo metodi naturali per la gestione degli alveari.

APICOLTURA naturale
Francesco Savatteri ed Enrica Blandino sono le anime di BeeSboccia

«L’apicoltura naturale promuove la salute e la vitalità delle colonie di api, contribuendo anche alla conservazione della biodiversità e dell’ecosistema in generale», spiega Francesco, che oggi sta trasformando sempre più la sua passione in un vero e proprio progetto di vita mettendo da parte quello che è stato, fino a tre anni fa, il suo impiego nell’ambito dell’informatica. «Quello al PC è un lavoro che mi ha dato tante soddisfazioni, ma a un certo punto è scattato qualcosa: il richiamo della natura e della vita sostenibile per Enrica e me è stato più forte di tutto», aggiunge.

L’APICOLTURA NATURALE E LA LEZIONE DELLE API

Nel 2021 infatti, grazie agli amici Giovanni e Salvatore che hanno fatto loro da maestri, Francesco ed Enrica hanno intrapreso un percorso “ludico” che ha dato loro la possibilità di conoscere e osservare il mondo delle api da vicino. «Abbiamo iniziato con due piccole famiglie di api, o meglio, due sciami per autroprodurre del miele per noi e man mano che l’apiario cresceva abbiamo coinvolto anche il nostro amico Emanuele [che purtroppo oggi ha dovuto abbandonare il progetto, nda] e deciso di dargli il nome di BeeSboccia. Un nome che gioca, appunto, con i concetti di api, fioriture e con il fare bisboccia ovvero fare baldoria».

«Beesboccia ha preso vita con amore e allegria, come fosse il terzo tempo di una partita di rugby», spiega Francesco, che ha un passato nel molto del rugby insieme con l’amico Emanuele. «Fare apicoltura ci appassiona giorno dopo giorno sempre di più perché ci si ritrova coinvolti nella vita delle api con la loro complessità e allo stesso tempo organizzatissima vita biologica e sociale. Con pazienza e passione ci siamo ritrovati a scoprire che il frutto, il raccolto, che ci donano le nostre amiche api non è solo il miele, ma anche pappa reale, propoli, polline, cera e molto altro».

La priorità è prendersi cura delle api in modo rispettoso, garantendo loro un ambiente sicuro e protetto

E fare apicoltura è stata una naturale conseguenza. «Il nome BeeSboccia è nato proprio dall’idea di richiamare la bisboccia, che va oltre il semplice convivio e incontra la passione per la natura. BeeSboccia è infatti per noi l’esperienza di vita che sboccia. Ed è la collaborazione perché le api ci insegnano proprio che ognuno di noi ricopre un ruolo fondamentale per la crescita della famiglia, della squadra e per la crescita personale».

IL RISPETTO PER LE API E LA SOSTENIBILITÀ SONO ALLA BASE DEL PROGETTO

«Quello delle api è un vero insegnamento di vita: puoi essere la regina o semplicemente ape operaia, un fuco o ape scout, così come puoi essere mediano, tallonatore, pilone: ma se ti trovi in difficoltà e hai bisogno di una mano, trovi sempre i tuoi compagni di squadra pronti a supportarti, pronti a fare alveare o mischia. E noi tutti questi concetti li portiamo avanti con l’apicoltura naturale».

beesboccia 1

«Oggi – continua – produciamo principalmente miele millefiori e miele di carrubbo, le famiglie sono cresciute e noi continuamo a prendercene cura nell’unico modo che conosciamo, quello naturale. La nostra è un’apicoltura etica che pratichiamo sempre lasciando alle api la loro scorta. Un metodo che, purtroppo, non tutti gli apicoltori seguono, preferendo a volte smielare non solo i melari ma anche il nido per poi dover sostentare le api con canditi e zuccheri».

«Per noi – conclude – questa non sarebbe mai una strada percorribile. Quest’anno, infatti, abbiamo avuto una produzione inconsistente proprio perché, a causa della siccità e degli incendi, le api hanno fatto fatica persino a sopravvivere. Ma noi abbiamo deciso che la natura doveva fare il suo corso e alla fine dei conti abbiamo fatto un raccolta miele 2023 molto ridotta».

Una scelta etica che però li rende orgogliosi e che fa comunque crescere le collaborazioni con progetti che condividono la stessa attenzione per l’ambiente, come ad esempio quella con Ecofactory, che permette a chi volesse fare un regalo etico e green di “donare” e quindi sostenere un’arnia,  o come quella con Caterina Iemmolo di Creo Vivo, che utilizza il miele di BeeSboccia per i suoi fermentati.

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